“Dalle carte le vite”: le leggi razziali nel Fondo EGELI del San Paolo

Nel 1938, i provvedimenti per la difesa della razza italiana trovarono attuazione con la costituzione dell’Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare (EGELI), incaricato di acquisire, gestire e rivendere i beni eccedenti la quota di proprietà consentita ai «cittadini italiani di razza ebraica». Il progetto Dalle carte le vite della Fondazione 1563, sviluppato a partire dalle carte del Fondo EGELI dell’Istituto di San Paolo di Torino e ampliato ricorrendo ad altre preziose fonti documentarie, ha permesso di ricostruire e narrare storie spesso poco note, vicende e incroci drammatici che si realizzarono nelle vite degli ebrei italiani – uomini e donne, famiglie, comunità – investiti dalle politiche antiebraiche del regime fascista.

Il Fondo EGELI dell’Istituto di San Paolo di Torino

Nel 2013, l’Archivio storico della Compagnia di San Paolo ha curato e pubblicato l’inventario del Fondo Servizio Gestioni EGELI dell’Istituto di San Paolo di Torino: a seguito dell’emanazione delle leggi “a difesa della razza” del 1938 fu istituito l’EGELI. Il nucleo principale è costituito da circa 6.300 fascicoli per 115 metri lineari tra pratiche di sequestro di immobili, arredi e oggetti della vita quotidiana, pratiche relative alle confische dei beni ebraici e, dopo l’entrata in guerra, dei nemici. L’inventario include l’indicizzazione analitica dei nomi di persona e di ente, dei luoghi e degli indirizzi delle proprietà. Il fondo è stato utilizzato dalla  Commissione Anselmi per la stesura del “Rapporto sui beni sottratti agli ebrei” (2001) e l’inventario è consultato per tesi di laurea e ricerche di famiglia.

Un progetto di ricerca e schedatura partecipata

Il progetto Dalle carte le vite, nato nel 2019 per ampliare motivi e contenuti della mostra “Le case e le cose. Le leggi razziali del 1938 e la proprietà privata”, gode della collaborazione di numerose istituzioni archivistiche, di istituti scientifici e culturali e di famiglie, dai quali provengono lettere, documenti ufficiali, fotografie e materiale audio-video. La ricerca documentaria e la stesura delle storie sono curate da storici e archivisti professionisti, da insegnanti e studenti di scuole secondarie torinesi e da ricercatori incaricati dalla Fondazione 1563.

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