Liana Püschel

“Aprite i lumi”. L’opera Idalide nella Milano delle riforme giuseppine

Nel 1783, alla Scala si allestiva per la prima volta un’opera ambientata in America: Idalide di Ferdinando Moretti e Giuseppe Sarti, ispirata al romanzo Les incas, ou la destruction de l’Empire du Pérou di Marmontel. Il soggetto presenta una variante del tema della vestale innamorata, dalla quale è escluso l’intervento del deus ex machina: la vicenda si risolve grazie a un provvedimento illuminato dell’imperatore inca, che sancisce la decadenza dell’irrevocabilità dei voti.

Solo un anno prima, l’imperatore Giuseppe II aveva disposto la chiusura dei monasteri femminili degli ordini contemplativi in Lombardia. La misura suscitò una vivace discussione, perché bisognava decidere sul futuro di quelle donne e sulla validità dei loro voti, talvolta pronunciati senza convinzione. Idalide si inserì nel dibattito sostenendo una posizione molto avanzata: l’opera si presentava come un manifesto contro ogni forma di superstizione. La stessa scelta dell’ambientazione sudamericana era significativa andando ben oltre il gusto per l’esotismo, perché il popolo inca rappresentava nell’immaginario collettivo un esempio di civiltà. L’impero del Perù, lontano nel tempo e nello spazio, era il luogo ideale in cui proiettare sogni e utopie.

Il volume è esito della ricerca svolta nell’ambito della borsa di Alti Studi sull’Età e la Cultura del Barocco – VIII edizione (2020) erogata dalla Fondazione 1563.

Liana Püschel, "Aprite i lumi". L’opera Idalide nella Milano delle riforme giuseppine, ASECB, Fondazione 1563, 2023
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Titolo: “Aprite i lumi”. L’opera Idalide nella Milano delle riforme giuseppine
Autore: Liana Püschel
Collana: Alti Studi sull’Età e la Cultura del Barocco
Editore: Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo
Anno: 2023
Pagine: 365 pp.
Isbn: 9788899808433