Antico/Moderno

Nel 2014 la Fondazione 1563 ha avviato il progetto “Antico e Moderno. Parigi, Roma, Torino 1670-1760”, con la curatela scientifica di Michela di Macco e Giuseppe Dardanello. Il progetto ha due principali filoni di indagine, tra loro complementari: il primo dedicato alla riflessione critica sul Barocco; il secondo alla definizione di temi e strumenti di ricerca relativi alla dialettica Antico/Moderno. Il progetto si è concluso nel 2020, con la grande mostra Sfida al Barocco. Roma Torino Parigi 1680-1750 (Reggia di Venaria, 30 maggio 2020 – 20 settembre 2020, a cura di Michela di Macco e Giuseppe Dardanello).

La comunità del Barocco

Le ricerche condotte nell’ambito del progetto Antico/Moderno hanno aggregato e messo in comunicazione studiosi di fama, in dialogo con giovani ricercatori. Oltre a Michela di Macco e Giuseppe Dardanello, coordinatori del progetto sono: Sara Abram, Andrea Bacchi, Liliana Barroero, Olivier Bonfait, Chiara Gauna, Silvia Ginzburg e Susan Klaiber. Gli atti dei seminari e dei convegni e gli esiti delle attività sono pubblicati nelle collane della Fondazione 1563, i “Quaderni di Ricerca” e i “Quaderni delle Borse e dei Premi” e nei documentari video sulle mostre del Barocco piemontese del 1937 e del 1963.

Sfida al Barocco. Roma Torino Parigi 1680-1750

Nel 2020, a conclusione del percorso di studi Antico/Moderno è stata allestita la mostra Sfida al Barocco. Roma, Torino, Parigi 1680-1750, progetto scientifico originale della Fondazione 1563, realizzato grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e organizzato dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, in partnership con Intesa Sanpaolo. Nei grandiosi spazi della Citroniera Juvarriana della Reggia di Venaria oltre 200 capolavori provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni di tutto il mondo sono stati selezionati ed esposti per illustrare le sperimentazioni e i cambiamenti nella produzione artistica, nel gusto e nel pubblico nei centri maggiori di Roma e Parigi e nella Torino allora giovane capitale del regno, osservandone poi l’irradiazione culturale per l’intera Europa tra fine Seicento e metà Settecento.

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