La fortuna de la pintura barroca comisionada por el VI conde de Monterrey, durante el siglo XX

Questo saggio si propone di mettere in evidenza il ruolo svolto dalle committenze del VI conte di Monterrey nel XVII secolo, durante il fenomeno di rivalutazione del Seicento in Spagna, e la diversa considerazione che esse hanno avuto nel corso del XX secolo, legata alle vicende politiche. Il nazionalismo spagnolo, prolungato dal regime franchista, ritardò la valorizzazione delle collezioni di pittura barocca italiana fino al 1970, quando si tenne la mostra Pintura italiana del siglo XVII en España, grazie al lavoro e all’impegno di Alfonso Pérez Sánchez e Diego Ángulo, soprattutto, per la quale furono recuperati importanti dipinti come Gladiatori a banchetto di Giovanni Lanfranco.

Il sottotitolo Due spazi, due riflessioni intende richiamare il confronto tra le diverse fortune delle opere commissionate e conservate nel Museo del Prado, uno spazio pubblico e laico, e quelle che decoravano il convento delle monache agostiniane recollette di Salamanca. Se nella prima metà del Novecento, quelle del Prado furono ignorate, quelle del convento rientravano nella volontà di valorizzare il patrimonio religioso spagnolo, che così spesso conteneva opere straniere.

Il volume è esito della ricerca svolta nell’ambito della borsa di Alti Studi sull’Età e la Cultura del Barocco – IX edizione (2021) erogata dalla Fondazione 1563, che inaugura la serie dedicata al progetto Quale Barocco? Fortuna del Barocco nelle collezioni e negli allestimenti dei musei europei e americani nel corso del Novecento, con il coordinamento scientifico della prof.ssa Maria Beatrice Failla.